Cappella Carafa

La cappella Carafa di Morcone, scampata all’incendio del 1757, conserva l’antica decorazione voluta dal primo proprietario Giovan Francesco De Ponte, conte di Morcone. Splendidamente rivestita di marmi fu completata tra il 1623 ed il 1626 dal fiorentino Jacopo Lazzari (1574 ca.-1640) e da Antonio Galluccio (not.dal 1603 al 1633) che realizzarono, seguendo un progetto unitario articolato in eleganti forme geometriche, la decorazione parietale e i monumenti laterali. I due eleganti sepolcri di Antonio Carafa di Morcone, posto a sinistra, e di Beatrice Colonna, a destra presentano un basamento con epigrafe commemorativa su cui poggia il sarcofago con lo stemma del defunto e nella parte alta un’edicola dal timpano spezzato che inquadra una cornice marmorea contenente il busto-ritratto. Sull’altare maggiore è collocato, dove in origine vi era una piccola tela, copia settecentesca di un dipinto del Parmigianino (QUALE????), un bassorilievo del Cinquecento raffigurante la Madonna del Rosario. Le preziose colonne ai lati dell’altare rivestite di commessi marmorei sono un segno distintivo degli scultori Lazzari e Galluccio che usarono spesso questa raffinata soluzione decorativa. Le quattro scene ad affresco, intervallate da Virtù, sulla volta circolare sono opera di Belisario Corenzio (1558-1646). Anche se non sono del tutto leggibili, tra esse sembrano potersi riconoscere l’Annuncio a Gioacchino, l’Incontro tra Gioacchino ed Anna dinanzi la Porta Aurea e la Presentazione della Vergine al Tempio.