Navata e Crociera
Nelle nicchie della navata e della crociera, sono collocate otto statue in stucco bianco, eseguite da un gruppo di scultori sotto la direzione di Giuseppe Sanmartino (1720-1793). Di mano del San Martino, una delle personalità più originali del tempo, sono la Meditazione e la Sapienza, poste al di sotto dell’arcone che collega la navata alla crociera, e la Preghiera e la Santità in corrispondenza dell’arco che unisce la crociera all’abside. Nella crociera, sulla parete sinistra, sono le statue della Sobrietà e della Modestia realizzate da Angelo Viva (1772-1816) e sulla parete destra sono la Pazienza e la Perseveranza eseguite da Giuseppe Picano (not. seconda metà del XVIII secolo). Le statue furono terminate nel 1787 e, avvolte in panneggi rigonfi, mostrano un atteggiamento ora meditativo, ora fiero. Architettura e scultura formano un discorso stilistico unitario insieme ai dipinti sugli altari della crociera: a destra la Strage degli innocenti e a sinistra il Martirio di Santa Barbara entrambe opere di Francesco De Mura (1692-1782) terminate nel 1761. Domina la crociera la grande cupola che si erge su un alto tamburo, concepita dal Vanvitelli come un corpo architettonico autonomo capace di conferire all’ambiente una diffusa luminosità. Sui peducci della cupola sono rappresentati quattro Profeti in stato frammentario affrescati nel 1781 da Fedele Fischetti ( ) a monocromo su fondo azzurro: unica figura superstite dal bombardamento del 1943 è il profeta Isaia.